Mercoledì 4 dicembre 2024
Mercoledì 4 dicembre c'è stato un appuntamento particolare, che ha attratto molte socie ed amiche e che ci ha entusiasmato. Con noi infatti c'era Michela Ebreo, esperta di comunicazione, che ci ha parlato dell'importanza di saper ascoltare. Partendo dalla semplice domanda: “ Quanto tempo dedichiamo davvero agli altri ?”, Michela ci ha fatto conoscere alcuni segreti della comunicazione, che lei studia da anni e che è un mondo in continua evoluzione.
Il linguaggio diventa comunicazione all'interno di un contesto, e se negli anni '60 nel nostro linguaggio avevamo 5.000 parole, oggi le parole sono poco più di mille: questo è un progresso verso lo slang, ma è anche un'involuzione del nostro pensiero.
Dalla sperimentazione è nata una nuova branca della medicina, la medicina narrativa, che studia il rapporto tra il soggetto che dà e quello che accoglie, creando cosi' la comunicazione.
Due cose hanno portato l'uomo alla comunicazione verbale: la posizione eretta e la liberazione delle mani per gesticolare. Dopo i primi suoni gutturali, l'uomo, animale socievole che aveva bisogno di comunicare, ha iniziato a muovere le mani e ad esprimere il proprio pensiero. Ancora oggi, dopo 50.000 anni, il gesto ed il linguaggio verbale sono strettamente collegati.
Dopo questa introduzione, c'è stata un'attività pratica, una specie di laboratorio per sperimentare la nostra capacità di comunicare, cioè di esprimerci e di accogliere.
Abbiamo formato delle coppie, e mentre una/o parlava, raccontando qualcosa di sé, o qualsiasi cosa, l'altra/o ascoltava, e se voleva poneva domande.
Ovviamente ci si conosceva quasi tutte/i, ma c'erano anche amiche/i nuovi, e poi anche se ci si conosceva, qualcosa di nuovo veniva comunque fuori. Alla fine ognuna/o di noi ha raccontato agli altri la sua esperienza, di narratore o di ascoltatore, e sono uscite considerazioni interessanti, tanto che abbiamo deciso di ripetere l'esperienza, che ci è piaciuta molto. Brava Michela!
Luisella Segrè
