L’attacco del 7 ottobre è una ferita aperta nel cuore di Israele e di ogni ebreo nel mondo. Lo vogliamo ricordare attraverso due campagne di comunicazione, promosse dalla WIZO, diverse per finalità e pubblico, ma che hanno entrambe lo scopo di ricordarci la sofferenza, l’angoscia e i traumi che hanno travolto tutti gli abitanti d’Israele. Non solo ebrei, visto che il 20% dei cittadini appartiene ad altre religioni ed etnie.
La prima si intitola I AM NOT OK e mira a supportare attraverso una raccolta fondi le conseguenze psicologiche del conflitto, soprattutto presso le fasce più esposte della società. Dal primo attacco del 7 ottobre gli allarmi che segnalano l’invio di missili sono continue e opprimenti. Al suono della sirena, che obbliga tutti a correre per ripararsi in pochi secondi in un rifugio, si aggiungono i lutti per le persone care perse, l’apprensione per i famigliari impegnati al fronte, i racconti dei sopravvissuti, i video girati e diffusi proprio dai terroristi sui social con cui firmano le atroci crudeltà commesse.
Israele è una nazione piccola, con soli 8 milioni di abitanti, una grande famiglia in cui ogni cittadino ha la sua storia e il suo trauma. La WIZO ha scelto di raccontarne una parte attraverso immagini e stralci delle loro testimonianze, mediante messaggi che si concludono sempre con I am not ok.
La campagna non mira solo a far conoscere al mondo questa realtà, ma a superarla. È nata così una raccolta fondi per fare sì che questi traumi non diventino lacerazioni irrecuperabili e permanenti nella psiche di chi li ha subiti. Il contributo versato tramite l’ADEI WIZO servirà coprire le spese di terapie individuali e di gruppo con l’obiettivo di assistere 1.000 persone che partecipano ai progetti.
La seconda campagna, dal titolo Women kidnapped by Hamas - Donne rapite da Hamas, nasce dal coinvolgimento della WIZO da parte del movimento Bring Them Home Now e di un gruppo che riunisce centinaia di volontari impegnati nella diffusine all'estero di una informazione corretta su Israele. Due realtà unite nel presentare al mondo ciò che è accaduto in Israele il 7 ottobre 2023 e per creare una pressione pubblica globale che porti al rilascio degli ostaggi innocenti detenuti da Hamas.
La campagna intende mobilitare l’opinione pubblica ricordando che 240 civili rapiti sono ancora prigionieri a Gaza e lo fa chiedendo ad artisti e illustratori di realizzare opere in grado di mostrare tutto il dramma delle Donne rapite da Hamas, con un grande moto di protesta e solidarietà e una forte denuncia dei crimini di guerra commessi dall’organizzazione terroristica.
Il risultato è una collezione di circa 50 illustrazioni raffiguranti l’esperienza oscura e scioccante subita da donne, ragazze e bambine sequestrate con brutalità e ferocia. L’intera galleria è visibile su https://bringthembacknow.com/ e una mostra dal vivo di 20 opere selezionate è stata inaugurata il 7 novembre nel centro di Tel Aviv.
Nei prossimi giorni le nostre news vi racconteranno in dettaglio le due campagne, vi racconteremo il loro contenuti e le iniziative ad esse collegate.