L’ESPERIENZA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ISRAELE
Desidero proporvi uno sguardo sulla realtà di Israele, e in particolare sulle donne di Israele impegnate nel lavoro e che, attraverso ciò, portano avanti l’affermazione femminile in campi, fino a poco tempo fa, non facilmente relazionabili con le donne.
In questi ultimi anni, Israele si è guadagnata il nome di Startup Nation, diventando uno degli epicentri tecnologici più sviluppati del mondo. Nel 2020, dal punto di vista numerico, Tel Aviv si è classificata al sesto posto nel Global Startup Ecosystem Report.
Uno degli esempi più importanti è Yazamiyot, una comunità lanciata nel 2012 dall’imprenditrice Hilla Ovil Brenner con l’obiettivo di potenziare e sostenere le donne che lavorano nei campi dell’alta tecnologia, della bio-tecnologia e dell’innovazione.
Yazamiyot collabora con Google Tel Aviv per il Google Campus for Moms, un programma progettato per consentire alle neo mamme di perseguire ruoli imprenditoriali, oltre a collaborare con altre iniziative di innovazione importanti (come quelle promosse da Microsoft). Sebbene Tel Aviv si stia muovendo nella giusta direzione per fornire opportunità di crescita per le donne scalando velocemente la classifica delle 50 città segnalate nella Dell Global Women Entrepreneur Cities Rankings, ancora esse si trovano in contesti in cui gli uomini sono la maggioranza. Gli ultimi anni però hanno visto un sostanziale incremento del numero di imprenditrici che guidano le startup in Israele, oltre a una maggiore presenza di donne che lavorano nel capitale di rischio e nelle imprese di investimento. Nel 2020 Il settore tecnologico che ha visto il più alto tasso di donne imprenditrici in Israele (17%), è quello della digital health (salute digitale) secondo i dati di Start-Up Nation Central; e sebbene siamo ancora lontani dall'uguaglianza, le leader donne sono state in prima linea nella lotta contro il coronavirus - diagnosi, trattamento, vaccinazione e salvataggio di vite - dando al mondo la tanto necessaria speranza.
Secondo l’analista senior della salute digitale e leader di settore presso Start-Up Nation Central, Lena Rogovin, il 2020 è stato l'anno migliore in assoluto per il settore della salute digitale globale, in quanto l'agilità delle aziende israeliane - comprese quelle guidate da donne imprenditrici – è stata davvero straordinaria, poiché hanno adattato le loro soluzioni o sviluppato nuove tecnologie per affrontare le esigenze dell'industria sanitaria globale, che emergono con grande rapidità in un periodo di pandemia.
Ma per superare l’idea che le donne possano dedicarsi soltanto al ruolo di care givers (per quanto in modalità tecnologica avanzata e imprenditoriale) altri sono i campi interessati, in cui il contributo delle donne è assai significativo, ancora più oggi dopo la pandemia. COVID-19 potrebbe essere il momento cruciale che annuncia il vero inizio dell'era digitale. Man mano che il mondo si adatta rapidamente alla nuova realtà – tecnologicamente, psicologicamente e socialmente - potremmo trovarci a raggiungere un nuovo equilibrio digitale. La digitalizzazione accelerata sarà rafforzata da una maggiore esigenza di autosufficienza, resilienza ed efficienza, elementi in cima all'agenda dei paesi e delle aziende. Sono questi i benefici portati dall’impiego femminile e che ormai numerosi studi internazionali hanno dimostrato essere propri delle realtà economiche in cui: il gender gap è minore, le condizioni di lavoro sono favorevoli e i ruoli decisionali sono ripartiti equamente.
In Israele più di due quinti (42%) delle donne imprenditrici sono passate a un modello di business online durante la pandemia e più di un terzo (37%) ha sviluppato un'area di attività che soddisfa le nuove esigenze locali o globali. Un ulteriore terzo (34%) ha identificato nuove opportunità di business a causa del virus.
Il 2019 è iniziato con un aumento dell'attenzione e del sostegno del governo di Israele, in particolare da parte dell'Autorità israeliana per l'innovazione, anche grazie a un convegno ospitato dal più grande gruppo di imprenditori israeliani ,TechAviv tra investitori, fondatori e dipendenti sull'abbattimento delle barriere e l'aumento della diversità e della tolleranza nel posto di lavoro. Secondo Start-up Nation Finder, la percentuale di fondatrici è salita al 12,6% nel 2019, e questo è l’inizio di un trend positivo di salita. Alla fine di luglio, l'allora ministro della Scienza e della tecnologia, Izhar Shay, ha tenuto un incontro virtuale con un gruppo delle principali donne high-tech di Israele per discutere come coinvolgere più donne nell'innovazione e come il governo può sostenere tali iniziative.
Il ministero è stato attivo nel sostenere le donne dall'università fino al momento in cui entrano nell'industria, anche sostenendo il Council for the Advancement of Women in Science and Technology e il Committee on the Status of Women and Gender Equality.
Il post Covid è un’opportunità per una ripresa "verde": un altro campo dove le donne possono fare la differenza è l’agritech che comprende oltre all’agricoltura, la bio tecnologia e l’ecologia. Spostare le operazioni di produzione da "più lontano ed economico" a "più vicino e più intelligente", sarà un cambiamento favorevole per le caratteristiche tipiche dell’imprenditoria femminile, che tende ad essere più ancorata al luogo di origine. Ad esempio: Karin Kloosterman, che non è solo un'altra imprenditrice: è una donna che cerca di fare la differenza. Combinando le conoscenze acquisite dalla sua laurea in biotecnologia, insieme alla sua ineguagliabile passione per le piante e un forte desiderio di migliorare la terra, Karin ha fondato l'innovativa azienda biotecnologica, in cui viene perfezionata una tecnologia (hardware e software) che impara il linguaggio delle piante, aiutando i consumatori e le aziende a coltivare la materia prima per produrre cibi fantastici. E questo è solo uno dei tanti esempi. Un altro campo assolutamente primario, anche perché è quello che più attrae finanziamenti in Israele, è il cybersecurity.
Nella lista dei 25 leader più importanti in Israele nel campo del cybersecurity, 7 sono donne. Israele esporta ogni anno 6,5 miliardi di dollari in prodotti per la sicurezza informatica. È stato il primo paese a offrire un dottorato in Cybersecurity e ospita sei centri di ricerca universitari specializzati. L'ascesa di Israele come uno dei leader mondiali nella sicurezza informatica è stata rafforzata dalla cooperazione tra il settore militare, il governo, l’istruzione e il privato; un livello di partnership senza pari nel mondo occidentale. La maggior parte delle donne in Israele presta servizio militare nell’esercito dall’età di 18 anni e molte di loro si trovano in posizioni di comando e di forte responsabilità già dalla giovane età. Alcuni ruoli all’interno dell’esercito addirittura favoriscono le donne per la loro specificità nell’avere una mente analitica. Queste potrebbero essere ragioni per cui le donne di Israele sono forti e non sono intimidite dai colleghi maschi, e quindi riescono ad avanzare nel loro campo di lavoro prescelto con eccellenti risultati.
Un esempio di ciò è Yael Ben Arie, vicepresidente della ricerca e sviluppo di SafeBreach oltre che direttrice generale di SafeBreach Israel, Yael è pilota militare e ha prestato servizio nell'aeronautica militare israeliana come ufficiale operativo in uno squadrone di combattimento. Per concludere, Israele è uno stato come gli altri, con la differenza che ha compreso il valore delle risorse femminili, sapendo rispettare i ritmi e le tappe della vita di una donna, nei suoi impegni familiari, e non ostacolando, anzi promuovendo, il suo sviluppo a livello professionale.