Dal Desk della Presidente
Care amiche,
Anche l'Adei WIZO si associa al devastante dolore per la tragica perdita dei sei ostaggi brutalmente assassinati da Hamas il 1 settembre, poco prima che potessero essere restituiti alle loro famiglie dalle forze dell’IDF vicine a loro.
Il nostro lutto è quello di Israele e del Popolo Ebraico nel mondo, ma non dovrebbe limitarsi a questo. Il nostro dolore dovrebbe essere condiviso da chiunque abbia cara la libertà dei popoli e degli individui, contrapposta alla barbarie di chi nega questo inalienabile diritto attraverso la pura violenza.
Questo evento è solo l’ultimo tassello di un trauma che ormai pervade la nostra vita, un’angoscia incessante che percepiamo anche nelle parole dei protagonisti della nostra rubrica Voci da Israele e, purtroppo, sempre di più, ogni volta che parliamo con i nostri fratelli ovunque nel mondo. Eppure, proprio nelle parole degli italiani che vivono a Gerusalemme, Tel Aviv, Herzelia, nel sud del paese e persino nei piccoli centri del Nord minacciati dai razzi di Hezbollah, oltre alla paura e alla tristezza arrivano anche altri sentimenti che ci infondono coraggio: solidarietà, forza, certezza che insieme è possibile un mondo diverso se insieme supereremo questa prova.
Ricordiamo anche noi questi giovani che dopo 331 giorni di inimmaginabili tormenti hanno perso la vita: Carmel, Eden, Alex, Ori, Hersh e Almog. I nostri cuori e le nostre preghiere vanno alle loro famiglie, così come alle famiglie dei tre ufficiali di polizia, Arik Ben Eliahu, Hadas Branch e Roni Shakira, che sono stati tragicamente colpiti dai terroristi nel giorno successivo e a tutte le vittime. Che i ricordi di tutti loro siano una benedizione. Baruch Dayan Haemet
Le nostre speranze e i nostri appelli sono per tutti coloro che sono ancora tenuti in ostaggio a Gaza e non cesseranno fino al loro ritorno.
Susanna Sciaky, Presidente nazionale Adei WIZO