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Lucia Gabai Z’L’


Il ritratto della rubrica “Il Portavoce” che state per leggere è affidato alla elegante penna di Miriam Rebhun, Presidente dell’ADEI WIZO di Napoli. Parole che ci raccontano l’avvincente storia di un’altra Presidente della sezione napoletana rimasta nella memoria di tutti: Lucia Gabai. Tutto comincia con un viaggio che, da Bucarest, fa una sosta nel cuore del Mediterraneo e a una casa che Lucia aprirà all’accoglienza e alla condivisione, nel più meraviglioso spirito partenopeo.


Una dolce Presidente


Negli ormai lontanissimi anni ’50, ’60, ’70 del secolo scorso, quando “le signore dell’ADEI WIZO” si riunivano fra di loro, spiccava per grazia, eleganza e garbo Lucia Gabai. Lucia con l’accento sulla “u” e, non all’italiana sulla “i”, perché la giovane signora veniva dalla Romania, come si sentiva anche dall’inflessione del suo pur ottimo italiano.

Lucia Silbermann era nata a Bucarest nel 1926 ed era l’ultima di tre figli. I suoi genitori Isac e Sally Horowitz venivano da due famiglie di commercianti di tessuti nella città di Vaslui nella Moldavia dell’ovest e, trasferitisi a Bucarest, avevano avviato una fiorente attività nel settore dei tessuti di lusso. Lucia e la sua famiglia vivevano in una zona residenziale ai margini del quartiere ebraico e durante la guerra questa circostanza, oltre all’aiuto di una loro affezionata domestica, li salvò dai rastrellamenti. I genitori, appena possibile, fecero di tutto per fare espatriare i figli: suo fratello riparò a Londra in attesa di raggiungere gli Stati Uniti, la sorella già sposata in Spagna prima di raggiungere il Brasile.

All’indomani del colpo di Stato del dicembre 1947 che aveva spodestato re Michele e instaurato un regime comunista, Lucia, studentessa universitaria di Farmacia, ottenne il visto per espatriare e raggiungere la sorella maggiore a Barcellona. Imbarcata con un’anziana parente, portando con sé solo i pochi effetti personali consentiti dal regime comunista, vide per la prima volta il mare e, come racconterà in seguito alle nipoti, visse quel viaggio come un momento di emancipazione e libertà e con l’entusiasmo di una ventenne curiosa di conoscere il mondo.

Il viaggio prevedeva uno scalo a Napoli il 18 giugno 1948 ed una sosta di qualche giorno nella città. Per i contatti cosmopoliti di cui gli ebrei sono maestri, l’anziana parente non mancò di fare visita con Lucia ad una conoscente da anni trasferita in quella città e, al momento di accomiatarsi, comparve il figlio della signora di ritorno a casa. Quando si dice “colpo di fulmine”! Nel giro di pochi giorni l’opzione Barcellona fu accantonata e pochi mesi dopo Lucia sposò Joshua, fascinoso, sportivo e affermato commerciante di pellami. Entrò così nella famiglia Gabai, originaria di Smirne, e, contestualmente, nella Comunità ebraica di Napoli e nella sezione dell’ADEI WIZO.


Questa era stata la prima in Italia a riprendere le proprie attività appena la città, dopo che la rivolta popolare delle Quattro Giornate l’aveva liberata dalle truppe tedesche. Da allora Lucia, che nel frattempo aveva avuto tre figli maschi, è sempre stata impegnata nell’ADEI WIZO e si è facilmente inserita nella vita di quella città dove era approdata per caso, dove si era sentita accolta e che ha sempre amato moltissimo.

Dopo essere stata per molti anni Vicepresidente, coadiuvando la presidente Luciana Gallichi Rebhun, Lucia è diventata Presidente all’inizio degli anni ’90 e lo è stata fino al 2009. Valentina Della Corte che le è succeduta ricorda con commozione la costante disponibilità e l’affettuosa attenzione nel fornirle ogni tipo di suggerimento, grata di aver ricevuto da lei un vero insegnamento di vita.

In tempi di riunioni via zoom e di modalità più semplici in ogni tipo di manifestazione non si può fare a meno di ricordare con nostalgia l’accoglienza nella bella casa affacciata sul mare dove Lucia organizzava gli incontri per le socie, le presentazioni di libri a cui partecipavano anche tante amiche non ebree che si avvicinavano così alla nostra cultura, le memorabili cene di Purim con le immancabili burrechitas per le quali era maestra e la lotteria in cui metteva in palio delle raffinate ceramiche fatte con gusto e con perizia dalle sue mani.

Era partecipe e attiva nell’associazione dell’Amicizia Ebraico-Cristiana, in contatto proficuo con le altre associazioni femminili della città, capace di attirare le persone con la gentilezza e la dolcezza, ma, nello stesso tempo, determinata e ferma sui suoi principi, nel suo sostegno allo Stato di Israele in cui si sono nel tempo trasferiti due suoi figli e vivono tre sue nipoti.

Lucia Z’L’, che ci ha lasciato a dicembre del 2022, all’età di novantasei anni, lucida, attenta e partecipe fino alla fine, costituisce per noi tutte un esempio di capacità di integrazione, di impegno, di signorilità. Con la sua storia ed il suo stile ha rappresentato nell’ambito della nostra piccola Comunità uno degli ultimi esempi di quelle presenze cosmopolite che negli anni hanno contribuito a renderla accogliente, aperta e vivace.

Che il suo ricordo ci sia di benedizione e di esempio.


Miriam Rebhun


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