Puntualmente a gennaio, come accade da oltre 24 anni, la Giuria selezionatrice del Premio Letterario ADEI WIZO Adelina Della Pergola sceglie i finalisti: quest’anno quattro scrittori e quattro romanzi che si contenderanno l’onore di scrivere il proprio nome nell’albo d’oro di questa iniziativa, diventata un punto di riferimento nel panorama culturale italiano, sia per la sua metodologia, sia per le finalità con cui è stata ideata.
Il Premio è nato nel 2000, per iniziativa dell’Associazione Donne Ebree d’Italia, che è parte della Federazione dalla Women International Zionist Organization. Lo scopo fondante era di dare rilievo agli autori contemporanei viventi di narrativa che pubblicano libri di argomento ebraico e, allo stesso tempo, di far conoscere le loro opere al grande pubblico. Una particolare attenzione è rivolta ai ragazzi delle scuole, a cui è dedicata un’apposita sezione con l’idea di rendere l’iniziativa uno strumento utile per sviluppare una sana e libera valutazione della storia.
“I tragici avvenimenti di questi mesi ribadiscono sempre di più l’importanza di questo Premio Letterario –ricorda la Presidente Nazionale dell’ADEI WIZO Susanna Sciaky – l’ondata di antisemitismo che stiamo attraversando trova terreno fertile in antichi pregiudizi e nell’ignoranza moderna. È facile vedere in chi prende posizione contro Israele, dimenticando persino le orribili stragi compiute dai terroristi il 7 ottobre, una conoscenza della storia e della geopolitica che è riduttivo definire superficiale. Eppure, la cultura è necessaria perché ognuno possa esercitare il suo giudizio critico, altrimenti a parlare è solo il più becero razzismo ispirato dall’odio. Leggere e immedesimarsi nelle storie di questi autori è sicuramente un modo per essere cittadini migliori”.
Il Premio punta proprio sul coinvolgimento dei lettori. La fase che si è appena compiuta vede una Giuria selezionatrice presieduta da Sira Fatucci scegliere due finalisti per ognuna delle due sezioni. Poi sono due diverse categorie di lettori a decretare il vincitore nella seconda fase che inizia ora. Per la sezione principale la votazione, tutta al femminile, è affidata a circa 500 giurate di tutta Italia che, dopo aver letto i due volumi, decreteranno il vincitore. Per i ragazzi è stata creata una formula ancora più originale: l’ADEI WIZO invia in lettura i due libri selezionati agli studenti delle scuole di secondo grado in tutta Italia che hanno aderito alD progetto. Saranno loro ad esprimere un giudizio e motivare la loro scelta attraverso una scheda. Nel 2023 questa sezione ha avuto un record di adesioni: sono stati, infatti, ben 700 i ragazzi coinvolti nel progetto.
I libri finalisti.
A concorrere per il Premio Letterario ADEI WIZO Adelina Della Pergola saranno Madre (ed Playground libri) della scrittrice australiana Goldie Goldbloom, e La casa sul Nilo (ed Neri Pozza) della scrittrice e giornalista nata al Cairo ma naturalizzata italiana Denise Pardo.
“Madre, è un romanzo sorprendente e suggestivo - si legge nelle motivazioni della Giuria - che descrive dall’interno i meccanismi di controllo, di consenso e le possibilità di dissenso insite in un mondo chiuso quale quello di un gruppo chassidico newyorchese”. Una esperienza fortemente autobiografica perché Goldie Goldbloom stessa fa parte di una comunità chassidica, ma è anche madre di 8 figli e attivista per i diritti LGBT. “Un vissuto che mette in luce i conflitti e le contraddizioni del mondo femminile, tra desideri di apertura e timori di riprovazione sociale, e stimola la riflessione sulla condizione della donna, nonché sulla maternità, all’interno di questo gruppo religioso”.
Anche La casa sul Nilo di Denise Pardo è un romanzo fortemente autobiografico che rievoca le vicissitudini dell’autrice, cresciuta al Cairo da una famiglia di benestanti ebrei sefarditi. La trama si concentra in Egitto tra il 1948 e il 1961, rievocando l’atmosfera paradisiaca antecedente alla rivoluzione di Nasser e il drastico cambiamento di un rapporto tra ebrei e popolazioni arabe, pacifico per secoli, avvenuto dopo la nascita dello Stato ebraico. Un evento che causerà un fatto storico non abbastanza noto: la terribile migrazione degli ebrei dall’Egitto. La narrazione tocca temi fortemente contemporanei quali un mondo in evoluzione tra guerre e rivoluzioni, la libertà religiosa, il multiculturalismo, l’immigrazione.
La sezione ragazzi, invece, vede in lizza per il Premio Sotto l’albero delle Giuggiole (ed Acquario) della scrittrice e attrice israeliana di Gila Almagor, già seconda classificata nell’edizione 2022 del Premio e Tra le pagine (ed Einaudi) dello scrittore Irlandese Hugo Hamilton.
In Sotto l’albero delle giuggiole Almagor illustra la vita di un gruppo di giovani giunti in Israele da un’Europa devastata dalla Seconda Guerra Mondiale. Nel Paese che sta nascendo si discute se sia giusto accettare dalla Germania i risarcimenti per i crimini della Shoah e i giovani crescono tra le difficoltà di una microsocietà che ha dovuto ricostruirsi in una situazione di precarietà senza una famiglia di supporto, in una Nazione tutta da inventare. Le difficoltà della convivenza, delle relazioni, ma anche la solidarietà, il dolore e l’amore, vengono narrati dal punto di vista di un’adolescente, con un linguaggio semplice e diretto, particolarmente adatto a giovani lettori.
Tra le pagine di Hugo Hamilton traccia la storia di un libro: più precisamente “La ribellione” di Joseph Roth, scampato al rogo nazista del 1933. Anzi è il libro stesso a raccontarci il suo passare di mano in mano per quasi un secolo, dialogando con altri libri, ma anche rievocando le vicende dell'autore, i cupi anni del nazismo, nonché i peccati della nostra epoca intrisa di violenza, razzismo, sovranismo e maschilismo. La scrittura scorrevole e veloce risulta accattivante e moderna e l’elogio dello "strumento" libro risulta affascinante per gli amanti della lettura quanto stimolante per i giovani.