Nel febbraio 2021 ci lasciava Rirì Fiano, la “Signora del sorriso” come la conoscevamo tutti. A dicembre 2020 era mancato suo marito Nedo, a distanza di soli due mesi lei lo seguiva lasciandoci il ricordo della sua dolcezza e la sua cordialità. Qualità che caratterizzavano la sua vita privata e il suo lungo lavoro al servizio dell’ADEI WIZO.
Rina Lattes Fiano, a tutti nota come Rirì, era nata nel 1930 a Firenze da una famiglia di forti tradizioni ebraiche e vicina all’ADEI-WIZO, di cui faceva parte già la madre, che era stata attiva nella sezione di Napoli quando la famiglia si era trasferita in questa città.
Alla promulgazione delle leggi razziali la famiglia di Rirì era ritornata a Firenze, vivendo dopo il 1943 le vicissitudini della clandestinità. Nella Firenze liberata, alla ripresa delle varie attività ebraiche, Rirì con altri ragazzi ebrei aveva fatto amicizia con i soldati della Brigata Ebraica, con i quali i giovani ebrei toscani discorrevano dell'Aliyah Bet, sognando uno Stato Ebraico. Conseguita la maturità classica aveva avuto l’occasione di rivedere in città un suo compagno di scuola, Nedo Fiano, reduce dalla terribile esperienza dei campi di sterminio. “Magro, solo e bellissimo”, così lo ricordava Rirì: se ne era innamorata, sposandolo quando aveva appena 19 anni. Da allora aveva condiviso con lui la sua vita sostenendolo nella dolorosa incombenza di testimoniare la Shoah. Un matrimonio durato fino alla fine, oltre 70 anni dopo, da cui nasceranno tre figli: Enzo, Andrea, ed Emanuele.
La nuova famiglia Fiano si era poi trasferita a Milano nel 1956 dove Rirì aveva preso subito contatti con l’ADEI WIZO, impegnata in un'intensa operazione di coesione e assistenza tra le famiglie ebraiche di ogni origine e provenienza. Stimolata e guidata da Adelina Della Pergola, Rirì aveva preso parte attiva ai progetti dell’Associazione, rivolgendosi particolarmente al gruppo giovanile AVIV di cui in seguito era diventata Capo-Dipartimento. Nel contempo, precorrendo l'adesione dell’ADEI WIZO al movimento sionistico, entrava nella Federazione Sionistica Italiana che aveva rappresentato per due volte ai Congressi mondiali in Israele. Inoltre, si sentiva fortemente motivata ad interessarsi alle vicende della Comunità Ebraica milanese, tanto da diventare Consigliera e Assessore alle scuole per lunghi anni. Il suo interesse, sempre indirizzato all’ebraismo tradizionale e al sionismo militante, la portava a creare e promuovere seminari di studio in stretta collaborazione con il Dipartimento Cultura. Era stata eletta dapprima Vicepresidente Nazionale, poi Co-Presidente nazionale con Zita Arditi nell'Assemblea Nazionale del 1989, ma l’impegno di Rirì ai vertici di ADEI WIZO doveva proseguire ancora a lungo e nel 2006 accettava la presidenza dell’ADEI WIZO Milano dando un nuovo impulso alla sezione in un momento di difficile ricambio generazionale.
A detta di tutti proprio le lunghe militanze nell’ADEI WIZO e nella FSI unite a innate doti di carattere, avevano contribuito a fare emergere la sua spiccata personalità manageriale. Rirì è ricordata da chi l’ha conosciuta come una donna di cuore, con la dote fondamentale di saper ascoltare le opinioni di tutti e trarre da ciascuno il meglio, senza scordare e perseguire le proprie. Susanna Sciaky, Presidente Nazionale dell’ADEI WIZO la ricorda così: “Riri mi ha insegnato quanto sia importante, nel nostro lavoro di volontarie e soprattutto quando si hanno ruoli di responsabilità, la leggerezza. Bisogna lavorare con gioia e divertimento. Mai una volta l’ho sentita alzare la voce, e la sua autorevolezza e le sue contrarietà emergevano in confronti sereni che sapeva affrontare con tutti”.